Vigneti
CALABRIA
Nonostante si viva in una “rete globale”, la Calabria è ancora adesso tra le regioni meno conosciute, geograficamente e storicamente. È poiché Essa è la nostra Terra, il primo pensiero a Lei è dovuto. La Calabria, il cui nome, forse mitologicamente, sembrerebbe derivare dai termini greci calos e bios, bella e fertile, ha una superficie prevalentemente collinare (circa il 49%), ma presenta ampie zone montuose (circa il 42%), mentre le pianure sono tutte di modesta estensione (solo il 9% circa). Quasi tutto il territorio calabrese appartiene al dominio geologico chiamato Arco Calabro Peloritano, che si distingue dalle altre unità dell’Appennino meridionale. L’arco calabro peloritano, che è separato a nord dalla linea di Sangineto e a sud dalla linea di Taormina, non è altro che un pezzo di Europa che, spezzatosi e separatosi dal blocco Sardo-Corso nel Miocene (23 - 5 milioni di anni fa), ha ruotato e migrato verso sud-est fino all’attuale posizione, cioè a sud dell’Appennino meridionale.In sostanza, la Calabria è una montagna immersa nel mare con vasti altopiani e più di 700 km di coste perfettamente balneabili.
Nonostante si viva in una “rete globale”, la Calabria è ancora adesso tra le regioni meno conosciute, geograficamente e storicamente. È poiché Essa è la nostra Terra, il primo pensiero a Lei è dovuto. La Calabria, il cui nome, forse mitologicamente, sembrerebbe derivare dai termini greci calos e bios, bella e fertile, ha una superficie prevalentemente collinare (circa il 49%), ma presenta ampie zone montuose (circa il 42%), mentre le pianure sono tutte di modesta estensione (solo il 9% circa). Quasi tutto il territorio calabrese appartiene al dominio geologico chiamato Arco Calabro Peloritano, che si distingue dalle altre unità dell’Appennino meridionale. L’arco calabro peloritano, che è separato a nord dalla linea di Sangineto e a sud dalla linea di Taormina, non è altro che un pezzo di Europa che, spezzatosi e separatosi dal blocco Sardo-Corso nel Miocene (23 - 5 milioni di anni fa), ha ruotato e migrato verso sud-est fino all’attuale posizione, cioè a sud dell’Appennino meridionale.In sostanza, la Calabria è una montagna immersa nel mare con vasti altopiani e più di 700 km di coste perfettamente balneabili.
L’influenza del Mar Tirreno e del Mar Ionio e la particolare orografia determinano condizioni pedoclimatiche tra le più variegate e ne fanno un unicum per le colture mediterranee. Quanto alla sua storia, non ci stancheremo mai di ricordare che in alcuni codici di Erodoto (Alicarnasso, 484 a.C. – Thurii, dopo il 430 a.C.) è riportato: “Io sono Erodoto di Thurii. …”.Tale è l’orgoglio di Erodoto, il “padre della storiografia”, di aver partecipato alla fondazione di Thurii, che “cancella” il suo luogo di nascita, Alicarnasso! Thurii è uno dei nomi di Sibari, antica città della Magna Grecia sul mar Ionio, fondata alla fine dell’VIII secolo a.C. da un gruppo di Achei provenienti dal Peloponneso e ricostruita nel 444-443 a.C. da popolazione panellenica, tra cui Erodoto, con il nome di Thurii. Può sembrare “propaganda”, ma è solo storia: quando Sibari era all’apice della civiltà umana, Roma non era neanche nella mente di Dio e Sibari aveva una popolazione di 300.000 abitanti! Ecco, spesso ci capita di dire: non siamo semplicemente Calabresi, siamo, innanzitutto, Magno-Greci! Apparteniamo ad un “sogno di civiltà” antichissimo e abbiamo sempre presente questa grandissima fortuna …